LA NEUROFISIOLOGIA DELL’ESPRESSIONE FACCIALE
Alcuni dei muscoli principali del volto sono coinvolti soprattutto nel masticare e nel mangiare, altri nel linguaggio e nell’articolazione delle labbra perciò, la zona orale, è mossa in quasi ogni direzione da molti piccoli muscoli. Al contrario pochi muscoli muovono le sopracciglia, che possono spostarsi soltanto in su, in giù o in un’increspatura verticale.
I movimenti unilaterali, per esempio, sono facili per le labbra, ma difficili nella parte superiore del volto (sopracciglia) a causa delle differenze nei modi in cui i muscoli sono connessi ai nervi. L’area cerebrale coinvolta nei movimenti facciali inferiori (intorno alla bocca) è molto più vasta di quella che controlla i movimenti facciali superiori.
Nel caso specifico della muscolatura mimica tutto parte dalle spinte emozionali. La sede delle emozioni è a livello di alcuni neuroni specchio specializzati presenti nel cervello limbico. Il primo effetto di un’emozione è una stimolazione enterocettiva, ossia di recettori presenti a livello gastro-intestinali.
Da questi ricettori parte lo stimolo afferente ai centri nervosi che poi si traduce in una risposta motoria a livello dei muscoli mimici, diversa in rapporto al tipo di emozione. Tutto si rifletterà sulla tonicità o atonicità e sull’apertura o chiusura dei ricettori. A livello centrale tali spinte emotive devono essere sottoposte al filtro neocorticale, diverso da persona a persona.
A cura di Brasi C.
Feyereisen P. (1986): “Production end Comprehension of Emotional Facial Ezpressions in Brain-Damaged Subjects, in Bruyer. Plutichik R. (2008): “Psicologia e biologia delle emozioni”. Bollati Boringhieri, trad. Di “The Psychology and Bioligy of Emotion”. HarperCollins College Publisher, New York.