La legge n. 397 del 7 dicembre 2000 ha concesso anche ai privati di potersi avvalere di professionisti dell’investigazione e prevenzione del crimine.
La legge citata prevede che gli avvocati penalisti possano avvalersi nella difesa del loro assistito della collaborazione di investigatori privati, specialisti di criminologia e consulenti con l’incarico di coadiuvare gli organi principali nella risoluzione del caso per il raggiungimento della verità.
Perizie sulle capacità di intendere e di volere al momento della commissione del fatto per mezzo di anamnesi, esame obiettivo generale neurologico e psichico ed analisi comportamentale.
Ove richiesto si procederà alla valutazione della pericolosità sociale dell’individuo.
Come Profiler ed Analista Comportamentale, sono in grado di fornire una profilazione completa, avvalendomi anche del supporto di esperti di geopolitica e di geoeconomia.
In fase di indagine l’intervista investigativa è di estrema importanza.
Nell’ambito dell’intervista investigativa troviamo il colloquio e l’interrogatorio.
Per quanto concerne il colloquio posso fornire supporto nel colloquio clinico-criminologico, per quanto riguarda invece l’interrogatorio l’utilità sarà sia nella fase prodomica che in quella dinamica.
La rilevanza risiede nel fatto che sarà possibile fornire sia un profilo del soggetto che identificare, per mezzo dall’analisi scientifica della comunicazione non verbale, la menzogna.
L’intervista cognitiva consente di interrogare il testimone di un crimine o di un evento traumatico.
Tale tipologia di intervista consente di fornire la raccolta di una testimonianza attendibile. L’accuratezza del ricordo non è influenzata in quanto le interferenze soggettive sono limitate e, con varie tecniche, viene ricreato nella mente dell’interrogato, il contesto dell’evento traumatico.
L’ambito di applicazione compete sia l’analisi della scena del delitto che l’identificazione del profilo psicologico del criminale.
L’obiettivo è quello di fornire agli investigatori elementi utili all’identificazione ed alla cattura del soggetto deviante per mezzo della riduzione a pochi individui del cerchio dei sospettati. Ciò è reso possibile dall’individuazione delle caratteristiche personologiche e comportamentali di un individuo.
La costruzione di un profilo si basa sulla fondamentale premessa che una corretta interpretazione della scena del crimine può fornire elementi chiave per l’identificazione della personalità del soggetto autore del reato. Il risultato sarà il raggiungimento di un giudizio probabilistico.
L’autopsia psicologica è una perizia post-mortem il cui obiettivo è la raccolta dei dati riguardanti la vittima al fine di costruire un profilo psicologico della medesima.
Il suo utilizzo più frequente concerne i casi di morte violenta.
Attraverso la raccolta di elementi concernenti la storia clinica, l’ambiente di vita e le relazioni del soggetto, unitamente alla ricostruzione dello stato mentale precedente al decesso, si può giungere ad una valida ipotesi probabilistica in relazione a quanto è accaduto.
Gli elementi raccolti consentiranno di ricostruire la dinamica dell’evento , le genesi dei fatti e forniranno elementi importanti per l’identificazione del profilo psicologico del reo.
Valutazione dell’attitudine del soggetto-testimone a rendere testimonianza e la sua credibilità.
I quesiti a cui si risponderà non riguarderanno l’accertamento della verità sotto il profilo giudiziario allo scopo di ricostruire il fatto-reato, ma comprenderanno giudizi di ordine clinico.
La verità psichica risponde a meccanismi molto complessi, non ripetibili e non prevedibili. È cosa altra rispetto alla verità fattuale e processuale.
La valutazione della competenza , ossia delle funzioni psichiche di base legate alla capacità di rendere la testimonianza, riguardano la valutazione delle competenze di percezione, della memoria, del riconoscimento di persone, di coerenza-continuità del pensiero, di condizioni dell’affettività e delle capacità di relazione, la presenza di eventuali sintomi psicopatologici.
Il danno viene identificato considerando l’intensificazione e la permanenza a distanza di un anno di sintomi nell’ambito delle funzioni cognitive e nella vita affettiva, la presenza di sintomi psicopatologici più gravi (idee di suicidio, frequenti attacchi di panico, anomalie della condotta, alterazioni significative del tono dell’umore), la diminuzione delle capacità critiche nell’esame di realtà, episodi di disorientamento temporo-spaziale, alterazioni gravi del comportamento, la significativa alterazione della capacità di comunicare nella relazione con gli altri.
Come proposto dall’Ordine degli Psicologi del Lazio nel 2009, si prenderanno in considerazione non solo i casi di vera e propria patologia, ma anche le ipotesi di “alterazioni della personalità e dell’assetto psicologico, delle alterazioni delle relazioni familiari e affettive e delle attività realizzatrici”, suddividendo il danno in fasce di gravità: lieve, moderato, medio, grave e gravissimo.
Valutazione delle competenze genitoriali in condizioni di pregiudizio rispetto alla salute psicofisica di bambine/i e di rischio di abuso/trascuratezza, in situazioni di abbandono e decisione in merito alla perdita della responsabilità genitoriale e all’eventuale adottabilità, in situazioni di separazione/divorzio dei genitori e di affidamento/collocamento delle figlie/i.
Mi occupo della fase antecedente alla contrattazione per quanto concerne il diritto bancario e internazionale, in ambito di diritto societario si fornisce supporto per il passaggio generazionale.
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